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Assoreti, cresce il patrimonio per le reti di consulenza

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Nel 2023, le reti di consulenza affiliate all’associazione Assoreti hanno raggiunto i volumi di raccolta più alti mai registrati.

“Le reti di consulenza finanziaria hanno ottenuto grandi risultati nel corso dell’anno appena concluso e Assoreti si conferma un punto di riferimento per i risparmiatori italiani.” Esprime così la sua soddisfazione il Presidente di Assoreti: oltre ad aver chiuso a fine 2023 con i dati di raccolta più alti dell’intero anno, l’associazione, attraverso le parole di Massimo Doris, ricorda come l’attività di consulenza prestata dalle associate risulti cruciale nei momenti di forte volatilità e incertezza come quello attuale, contribuendo a creare valore nelle scelte degli investitori.

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Volumi di raccolta e performance di mercato le principali leve per la crescita

Alla fine del 2023, il totale dei risparmi degli investitori seguiti dai consulenti delle reti affiliate ad Assoreti arriva a 785,1 miliardi di euro, mostrando un aumento del 12,3% rispetto al valore registrato alla fine dell’anno precedente (698,9 miliardi).

La crescita è dovuta principalmente all’aumento dei volumi di raccolta nell’anno, che contribuiscono per il 6,3%, e alla performance positiva dei mercati finanziari, che aggiunge il 5,8% al totale.

La valutazione complessiva della parte del portafoglio relativa alla componente finanziaria, assicurativa e previdenziale raggiunge i 668,6 miliardi di euro (+15,8% anno su anno), costituendo l’85,2% del portafoglio (+2,6% anno su anno). Di questi, 492,7 miliardi sono investiti in prodotti di risparmio gestito e costituiscono il 62,8% del portafoglio segnando un -3,2%; 175,8 miliardi riguardano gli strumenti finanziari amministrati, il 22,4% del patrimonio, registrando un +5,8% (anno su anno). La parte esclusivamente finanziaria, come fondi comuni di investimento aperti, gestioni individuali e titoli amministrati, registra una variazione sull’anno precedente del 21,9%, con un impatto di mercato stimato all’8,1%. Diminuisce invece la liquidità, che si attesta a 116,5 miliardi (-4,2% anno su anno), rappresentando il 14,8% del portafoglio.

Risparmio gestito

La parte costituita dai vari prodotti di risparmio gestito aumenta del 6,9% anno su anno, grazie al contributo di tutte le categorie principali di prodotto. Il valore complessivo degli Oicr sottoscritti direttamente raggiunge i 213,5 miliardi di euro, con una crescita dell’8,8% rispetto alla fine del 2022, rappresentando complessivamente il 27,2% del portafoglio (-0,9 punti percentuali). I fondi aperti stranieri rappresentano il 24% del portafoglio con 188,2 miliardi di euro, mentre i prodotti italiani valgono 22,3 miliardi (2,8% del portafoglio). La valutazione delle gestioni individuali cresce del 10,5% anno su anno, arrivando a 80,4 miliardi di euro; rappresentando il 10,2% del portafoglio, equamente distribuita tra i fondi pensione aperti (Gpf) e i fondi pensione mobili (Gpm). Il settore assicurativo vale 180,6 miliardi di euro (+2,6% anno su anno), rappresentando il 23% del portafoglio (-2,2 punti percentuali); la crescita osservata nelle polizze unit linked (+8,3% anno su anno) e, in misura minore, nei prodotti multiramo (+1,6% anno su anno) compensa la diminuzione del valore delle polizze vita tradizionali (-7,5% anno su anno). Anche i prodotti previdenziali registrano una crescita del 15,1% anno su anno, raggiungendo così i 18,2 miliardi di euro.

Risparmio gestito

Gli strumenti finanziari amministrati raggiungono un valore complessivo di 175,8 miliardi di euro, registrando una variazione positiva del 51,2% sull’anno precedente. La raccolta ha sostenuto la crescita dei titoli di Stato, che hanno più che raddoppiato il loro valore (60,4 miliardi; +125,1% anno su anno), e delle obbligazioni corporate (30,1 miliardi; +47,3% anno su anno), mentre le performance positive dei mercati hanno favorito l’aumento dei titoli azionari (53 miliardi; +15,6% anno su anno). Anche i certificate (11 miliardi; +39,2% anno su anno) e gli exchange traded product (11 miliardi; +25,2% anno su anno) hanno registrato dinamiche di crescita.

I grafici di Assoreti mostrati qui qui a fianco, evidenziano le significative differenze in termini di valore delle consistenze patrimoniali tra il 2022 e il 2023. In particolare, si denota come l’attività di raccolta dell’ultimo trimestre 2023 abbia influito sullo stacco significativo dei valori dell’anno precedente e dei restanti mesi del’anno.

Per quanto riguarda la ripartizione percentuale delle consistenze patrimoniali e la differenza fra 2023 e l’anno precedente, si registrano cali nei valori relativi ai prodotti assicurativi e previdenziali, nelle liquidità, in modo più sensibile nelle gestioni patrimoniali, fondi comuni e Sicav, mentre si è registrato un aumento del 5,8% sui titoli.

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Dati Assoreti

2023, la terza raccolta più alta di sempre

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“L’industria è stata realmente in grado di offrire una consulenza che, nella lettura delle esigenze dei propri clienti e degli scenari sui mercati finanziari, si è tradotta in volumi di raccolta sostenuti e performance positive: prova ne sono gli ottimi risultati” ha dichiarato Marco Tofanelli, Segretario Generale di Assoreti.

 

Il bilancio annuale complessivo del 2023 si attesta come il terzo migliore di sempre, con una raccolta totale di 43,9 miliardi di euro, registrando una diminuzione del 2,4% rispetto all’anno precedente.  Alla fine del 2023, il numero di clienti primari delle reti di consulenza è cresciuto fino a raggiungere 4,852 milioni, con un incremento annuale di circa 150 mila unità.

Marco Tofanelli,
Segretario Generale di Assoreti

Gli investimenti principali sono stati concentrati sui titoli di debito pubblici e corporate, ma si è osservata una buona performance anche in altri strumenti finanziari come i certificate, gli exchange traded product, i fondi comuni di investimento e le gestioni individuali; di contro, si è registrato un saldo negativo di 5,7 miliardi di euro nelle movimentazioni sui conti correnti e sui depositi.

Solo nel mese di dicembre, come evidenziano i dati Assoreti, sono stati investiti complessivamente 2 miliardi di euro in fondi comuni, gestioni individuali e prodotti assicurativi/previdenziali: questo risultato, insieme alla raccolta netta totale di 2,4 miliardi di euro sui titoli amministrati e ai flussi di liquidità per 1,4 miliardi di euro, ha portato a un totale di volumi netti di 5,7 miliardi di euro. Il valore rappresenta sia un significativo aumento rispetto alla raccolta del mese di novembre, che una crescita del 7,2% rispetto all’anno precedente.

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