Cambiamento Climatico e Lungimiranza: Una Sfida per Cittadini, Politici e Istituzioni
Negli ultimi anni, parlare di cambiamento climatico è diventato quasi inevitabile, ma le azioni concrete continuano a latitare. Nonostante l’aumento di alluvioni, eventi climatici estremi e danni ambientali, spesso leggiamo sui giornali espressioni come “imprevedibile” o “inaspettato”. È chiaro, però, che il cambiamento climatico non può più essere considerato una sorpresa. Perché, allora, non riusciamo ad agire con maggiore lungimiranza?
Una Generazione "Amazon": Velocità per le Consegne, Lentezza per il Futuro
Viviamo in un'epoca in cui desideriamo tutto e subito. La cosiddetta generazione Amazon, abituata a ricevere pacchi il giorno dopo l'ordine, sembra aver trasferito questa aspettativa anche alla politica. Ma chiedere risultati immediati non dovrebbe significare trascurare il medio e lungo termine. Forse, il Covid-19 ci ha insegnato quanto sia urgente pianificare meglio, ma i progressi rimangono troppo lenti.
L’Agenda 2030: Non Solo Ambiente
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un impegno globale che abbraccia temi ambientali, economici, sociali e istituzionali. Tuttavia, in Italia, la sua attuazione è spesso discontinua e frammentaria. Alcuni passi avanti sono stati fatti:
• Nel 2022 è stata approvata una nuova Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, sviluppata dal governo Draghi, che rappresenta un miglioramento significativo rispetto al 2017.
• Nel 2023 è stato adottato il Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, un passo importante ma rimasto, finora, solo sulla carta.
Eppure, manca una visione coerente e integrata. Non è stato neppure costituito il comitato per l’attuazione del piano climatico, e nel Documento Programmatico di Bilancio per i prossimi sette anni si certifica già che non raggiungeremo gli obiettivi climatici ed energetici fissati per il 2030 dall’Unione Europea.
Promesse e Contraddizioni: Un’Italia Bloccata
Un elemento che emerge chiaramente è la contraddizione nelle scelte politiche. Da un lato, si sottoscrivono impegni internazionali come il Patto sul Futuro delle Nazioni Unite, che invita i Paesi a pianificare a medio e lungo termine, basandosi su dati scientifici e valutazioni d’impatto. Dall’altro lato, si adottano decisioni che ostacolano questi stessi obiettivi.
Ad esempio:
• Si promuove la transizione alle energie rinnovabili, ma si bloccano i pannelli solari su terreni agricoli (anche inquinati).
• La gestione delle aree per installazioni di energia eolica e fotovoltaica è delegata alle regioni, che spesso non agiscono, e lo Stato non interviene.
Questa frammentazione istituzionale rende difficoltosa qualsiasi azione strategica. Inoltre, la nuova legge sull’autonomia differenziata, che attribuisce alle regioni competenze su 23 materie, rischia di complicare ulteriormente il quadro.
Come Aumentare la Lungimiranza?
Per superare questa situazione di stallo e mancanza di visione, è necessario adottare alcune misure chiave:
1. Educare alla sostenibilità: Sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’importanza di pianificare per il futuro.
2. Centralizzare le decisioni strategiche: Ridurre la frammentazione tra regioni e Stato, creando una governance unitaria per affrontare il cambiamento climatico.
3. Valutazioni basate sulla scienza: Usare dati scientifici per guidare le politiche e misurare il loro impatto sulle generazioni future.
4. Coerenza tra obiettivi e azioni: Evitare che piani ambiziosi rimangano inattuati o vengano contraddetti da decreti successivi.
Conclusione
L'Italia si trova a un bivio. Da una parte, c'è la possibilità di rispettare gli impegni internazionali e pianificare un futuro sostenibile. Dall’altra, il rischio di continuare con frammentazione, contraddizioni e immobilismo. La sfida della lungimiranza riguarda tutti: cittadini, politici e istituzioni. Solo unendo gli sforzi e adottando un approccio sistemico possiamo affrontare le grandi sfide del nostro tempo.